The Third Reich in 100 Objects
Un libro adatto per partire dalle basi-basi e cominciare a scoprire da qui tutta la storia e l'orrore del Terzo Reich. Personalmente, mi ero aspettato qualcosa di meno scontato, ma lo sforzo di ricerca si vede ed è apprezzabile.
Un libro adatto per partire dalle basi-basi e cominciare a scoprire da qui tutta la storia e l'orrore del Terzo Reich. Personalmente, mi ero aspettato qualcosa di meno scontato, ma lo sforzo di ricerca si vede ed è apprezzabile.
Premessa: ADORO i Guardiani della Galassia, sono le migliori creazioni nel Marvel Comics Universe E nel Marvel Cinematic Universe. Dai fumetti ai film alla loro serie animata, sono sempre stati coinvolgenti, maturi, divertenti, e mai un attimo di noia (salvo qualche episodio di rodaggio di Bendis). Rocket è il mio spirito-guida!
Purtroppo, questo romanzo tutto originale loro dedicato è senza identità, e con un ritmo altalenante. Insomma, si parte da un problema alla base del quale sta l'intenzione del Collezionista di crearsi la propria 'tribute band' dei Guardiani, ma ne escono solo dei Groot e una pseudo-Gamora. Delle altre imitazioni non c'è traccia: E ne poteva uscire una BELLA storia, approfittando del meccanismo dello specchio.
Invece, ci troviamo a seguire i Guardiani che visitano un posto dietro l'altro alla ricerca di ogni esemplare di Groot piantato e venduto alle persone più disparate -e anche qui, va loro fin troppo bene, visto che parliamo di MOLTI Groot.
Il Collezionista è quello del film, talmente pacchiano ed esagerato da essere poco credibile come minaccia. I Guardiani vorrebbero essere quelli dei fumetti, ma Drax è quello del film, e Rocket passa da un estremo ad un estremo peggiore dell'odioseria.
Il ritmo, appunto, è altalenante, con numerose reiterazioni di cui si poteva fare a meno, senza un senso di cosa sia importante, e di crescita della minaccia. L'introduzione continua di personaggi spezza l'attenzione.
Sì, alla fine, sono i Guardiani. ROCKET! Ma avrei preferito una storia più scorrevole ed interessante.
Premessa: ADORO i Guardiani della Galassia, sono le migliori creazioni nel Marvel Comics Universe E nel Marvel Cinematic Universe. Dai fumetti ai film alla loro serie animata, sono sempre stati coinvolgenti, maturi, divertenti, e mai un attimo di noia (salvo qualche episodio di rodaggio di Bendis). Rocket è il mio spirito-guida!
Purtroppo, questo romanzo tutto originale loro dedicato è senza identità, e con un ritmo altalenante. Insomma, si parte da un problema alla base del quale sta l'intenzione del Collezionista di crearsi la propria 'tribute band' dei Guardiani, ma ne escono solo dei Groot e una pseudo-Gamora. Delle altre imitazioni non c'è traccia: E ne poteva uscire una BELLA storia, approfittando del meccanismo dello specchio.
Invece, ci troviamo a seguire i Guardiani che visitano un posto dietro l'altro alla ricerca di ogni esemplare di Groot piantato e venduto alle persone più disparate -e anche qui, va loro fin troppo bene, visto che parliamo di MOLTI Groot.
Il Collezionista è quello del film, talmente pacchiano ed esagerato da essere poco credibile come minaccia. I Guardiani vorrebbero essere quelli dei fumetti, ma Drax è quello del film, e Rocket passa da un estremo ad un estremo peggiore dell'odioseria.
Il ritmo, appunto, è altalenante, con numerose reiterazioni di cui si poteva fare a meno, senza un senso di cosa sia importante, e di crescita della minaccia. L'introduzione continua di personaggi spezza l'attenzione.
Sì, alla fine, sono i Guardiani. ROCKET! Ma avrei preferito una storia più scorrevole ed interessante.
Un OTTIMO modo di celerare il 4 maggio! Una storia completa, schietta, senza fronzoli, che si legge come uno storyboard, sulla genesi di un capolavoro che ha rifondato la fantascienza al cinema e regalato a noi una legacy che ancora scalda i nostri cuori. (a parte l'ultima trilogia, quella non esiste non esiste lalalala!)
Un OTTIMO modo di celerare il 4 maggio! Una storia completa, schietta, senza fronzoli, che si legge come uno storyboard, sulla genesi di un capolavoro che ha rifondato la fantascienza al cinema e regalato a noi una legacy che ancora scalda i nostri cuori. (a parte l'ultima trilogia, quella non esiste non esiste lalalala!)
La storia di un titanico, infinito duello editoriale, dalla carta al cinema, passando per le rare collaborazioni inter-editoriali, tra spionaggio, sgarbi, tradimenti, e tanta passione!
L'autore narra con partecipazione la rivalità tra Marvel e DC senza perdere il filo: aneddotico senza strafare, preciso, ricco di fonti. Ogni tanto, cade sul ripetitivo, ma non rovina l'esperienza di lettura. Un'edizione aggiornata non guasterebbe!
La storia di un titanico, infinito duello editoriale, dalla carta al cinema, passando per le rare collaborazioni inter-editoriali, tra spionaggio, sgarbi, tradimenti, e tanta passione!
L'autore narra con partecipazione la rivalità tra Marvel e DC senza perdere il filo: aneddotico senza strafare, preciso, ricco di fonti. Ogni tanto, cade sul ripetitivo, ma non rovina l'esperienza di lettura. Un'edizione aggiornata non guasterebbe!
Meh! Purtroppo, e non da poco ormai, questi eventi editoriali come Axis, se non stai seguendo la testata principale, trasformano i crossover in strani piatti in cui non capisci che ingredienti ci sono. Ne esce tutto molto piatto, senza spessore. Succedono cose, e tutte telegrafatissime. Questa raccolta, narrativamente parlando, è il punto più basso della serie.
Meh! Purtroppo, e non da poco ormai, questi eventi editoriali come Axis, se non stai seguendo la testata principale, trasformano i crossover in strani piatti in cui non capisci che ingredienti ci sono. Ne esce tutto molto piatto, senza spessore. Succedono cose, e tutte telegrafatissime. Questa raccolta, narrativamente parlando, è il punto più basso della serie.
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Read 150 books by December 30, 2025
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Viviamo in una società che da noi non esige tanto la maturità, e con essa, inevitabilmente, il cambiamento, quanto di conformarci a dei modelli. Chi decide di restare single, chi decide per degli animali e non per dei mocciosi (che un giorno ti sventreranno per la TROCA), pare sia il ritratto vivente dell'ignavia.
Oh, e non siamo certo perfetti! Siamo la somma delle nostre esperienze, siamo fallaci, abbiamo il diritto di diffidare, in mancanza di dati. La fiducia ce la si guadagna, non la si dà per scontata.
Calcare ne ha passate di cotte e di crude, in questo lungo racconto, e se il giudizio del mondo lo ha inseminato di mostri, ebbene è ingiusto che il mondo si metta a giudicare.
Storia bellissima, dolceamara, coinvolgente come poche da questo grande autore!
Viviamo in una società che da noi non esige tanto la maturità, e con essa, inevitabilmente, il cambiamento, quanto di conformarci a dei modelli. Chi decide di restare single, chi decide per degli animali e non per dei mocciosi (che un giorno ti sventreranno per la TROCA), pare sia il ritratto vivente dell'ignavia.
Oh, e non siamo certo perfetti! Siamo la somma delle nostre esperienze, siamo fallaci, abbiamo il diritto di diffidare, in mancanza di dati. La fiducia ce la si guadagna, non la si dà per scontata.
Calcare ne ha passate di cotte e di crude, in questo lungo racconto, e se il giudizio del mondo lo ha inseminato di mostri, ebbene è ingiusto che il mondo si metta a giudicare.
Storia bellissima, dolceamara, coinvolgente come poche da questo grande autore!
Si arriva alla fine di questo volume in uno stato un po'...confuso.
Da una parte, il solito lavoro di ricerca storica che conferisce vivacità alla trama. La contestualizzazione, il worldbuilding, ci sono tutti. Urrà!
Poi, la sequenza degli eventi sembra una ripetizione dietro l'altra dello stesso capitolo. Dove nelle due saghe dedicate alla Prima Guerra Mondiale alternativa, tutti prendevano un caffè schifoso, qui tutti fumano sigarette schifose. Scene di sigarettame ovunque!
Tutti a comportarsi come stereotipi, al fronte -insomma, si capisce che non sia 'sta gran vita, la cucina fa schifo e le sigarette sono pure peggio, ma non c'è la minima emozione. Attacco, spari, sangue, botti, 'a me non piace più che al nemico', reiterazioni fino alla nausea.
Il fronte orientale va lentissimo. Altra occasione di caratterizzare persa. L'importante è che ci siano le prostitute!
Ci sono due archi interessanti, quello della famiglia ebrea e quello della turista americana. Si intravede il potenziale dell'impianto, ma con un 200 pagine di meno, una bella asciugata dalle reiterazioni e dalle sigarette, diventava più coinvolgente.
Si arriva alla fine di questo volume in uno stato un po'...confuso.
Da una parte, il solito lavoro di ricerca storica che conferisce vivacità alla trama. La contestualizzazione, il worldbuilding, ci sono tutti. Urrà!
Poi, la sequenza degli eventi sembra una ripetizione dietro l'altra dello stesso capitolo. Dove nelle due saghe dedicate alla Prima Guerra Mondiale alternativa, tutti prendevano un caffè schifoso, qui tutti fumano sigarette schifose. Scene di sigarettame ovunque!
Tutti a comportarsi come stereotipi, al fronte -insomma, si capisce che non sia 'sta gran vita, la cucina fa schifo e le sigarette sono pure peggio, ma non c'è la minima emozione. Attacco, spari, sangue, botti, 'a me non piace più che al nemico', reiterazioni fino alla nausea.
Il fronte orientale va lentissimo. Altra occasione di caratterizzare persa. L'importante è che ci siano le prostitute!
Ci sono due archi interessanti, quello della famiglia ebrea e quello della turista americana. Si intravede il potenziale dell'impianto, ma con un 200 pagine di meno, una bella asciugata dalle reiterazioni e dalle sigarette, diventava più coinvolgente.
Per quanto sia centrale il personaggio di Roland, la sua vita, cioè 3/4 del libro, è di una noia abissale! Sì, si legge, ma non riesco a partecipare come vorrei. Mentre il resto del libro è emozionante, c'è una bella chimica tra tutti i personaggi, gli antagonisti sono perfetti e soprattutto E' TORNATO RANDALL FLAGG, il gran bastardo, il cattivo cattivissimo che adori odiare! Quindi, peccato per lo spazio necessario ma sprecato, ma quel poco che mi interessava era al fulmicotone!
Per quanto sia centrale il personaggio di Roland, la sua vita, cioè 3/4 del libro, è di una noia abissale! Sì, si legge, ma non riesco a partecipare come vorrei. Mentre il resto del libro è emozionante, c'è una bella chimica tra tutti i personaggi, gli antagonisti sono perfetti e soprattutto E' TORNATO RANDALL FLAGG, il gran bastardo, il cattivo cattivissimo che adori odiare! Quindi, peccato per lo spazio necessario ma sprecato, ma quel poco che mi interessava era al fulmicotone!
Abissi d'acciaio
Nonostante sia stato il primo libro che avessi mai letto, mi rendo conto che la nostalgia ha giocato molto nel soppesarlo fino al momento di riprenderlo.
Insomma, se lo avessi scoperto oggi, lo avrei trovato, sì, eccellente nel ritmo e nel worldbuilding, ma quanto a caratterizzazioni...ugh! Il robot non è umano ed è quello che ne esce meglio! Questa storia è invecchiata maluccio, il protagonista non fa che reiterare i suoi pensieri, sua moglie è il ritratto archetipico della donnina vanesia ed isterica, il figlio una non-entità...
Ma, sapendo di che grande quadro fa parte questo lavoro, e in nome delle lenti rosa del ragazzino, posso dargli almeno la sufficienza!
Nonostante sia stato il primo libro che avessi mai letto, mi rendo conto che la nostalgia ha giocato molto nel soppesarlo fino al momento di riprenderlo.
Insomma, se lo avessi scoperto oggi, lo avrei trovato, sì, eccellente nel ritmo e nel worldbuilding, ma quanto a caratterizzazioni...ugh! Il robot non è umano ed è quello che ne esce meglio! Questa storia è invecchiata maluccio, il protagonista non fa che reiterare i suoi pensieri, sua moglie è il ritratto archetipico della donnina vanesia ed isterica, il figlio una non-entità...
Ma, sapendo di che grande quadro fa parte questo lavoro, e in nome delle lenti rosa del ragazzino, posso dargli almeno la sufficienza!
Per la primissima volta, devo dirlo: Camilleri s'è provato soporifero.
Chiaro, qui non si parla di fiction, non ci si mette il cuore che ci vuole per coinvolgere un lettore-spettatore. Qui si parla di come la Mafia ed i locali organi della legge si accordavano in nome del quieto vivere e del reciproco vantaggio, con lo Stato vuoi impotente, vuoi semplicemente menefreghista. Niente che non sapessimo già, a meno di stare vivendo tra i pinguini in una caverna al centro dell'Antartide.
Interessante lettura in merito al coinvolgimento storico, ma zero coinvolgimento.
Per la primissima volta, devo dirlo: Camilleri s'è provato soporifero.
Chiaro, qui non si parla di fiction, non ci si mette il cuore che ci vuole per coinvolgere un lettore-spettatore. Qui si parla di come la Mafia ed i locali organi della legge si accordavano in nome del quieto vivere e del reciproco vantaggio, con lo Stato vuoi impotente, vuoi semplicemente menefreghista. Niente che non sapessimo già, a meno di stare vivendo tra i pinguini in una caverna al centro dell'Antartide.
Interessante lettura in merito al coinvolgimento storico, ma zero coinvolgimento.
Devo dire, qui si porta a casa il compitino: Bendis non si impegna nemmeno, se non ci fosse un ottimo comparto artistico, sarebbe una storia che si poteva risolvere in due numeri in croce. Il Gladiatore dà l'impressione di essere uno Skrull travestito, tutto è gratuito e la minaccia incombente di Fenice è risolta in modo banale. Si fà leggere ma manca proprio il nerbo!
Devo dire, qui si porta a casa il compitino: Bendis non si impegna nemmeno, se non ci fosse un ottimo comparto artistico, sarebbe una storia che si poteva risolvere in due numeri in croce. Il Gladiatore dà l'impressione di essere uno Skrull travestito, tutto è gratuito e la minaccia incombente di Fenice è risolta in modo banale. Si fà leggere ma manca proprio il nerbo!
Per meglio apprezzare questo volume, bisogna aver letto il crossover con gli All-New X-Men "The Trial of Jean Grey", altrimenti sembra che succedano cose a caso, anche se stavolta le caratterizzazioni sono più accurate e il ritmo è bello cinematico, il tutto contornato da un comparto artistico sempre al top!
Per meglio apprezzare questo volume, bisogna aver letto il crossover con gli All-New X-Men "The Trial of Jean Grey", altrimenti sembra che succedano cose a caso, anche se stavolta le caratterizzazioni sono più accurate e il ritmo è bello cinematico, il tutto contornato da un comparto artistico sempre al top!
Adoro come l'epica sia stata costruita. Adoro il livello di caratterizzazione. Adoro il senso di continuity della saga...ma orpo zio, CENTO pagine in meno si poteva fare. Tante ripetizioni inutili e troppe forzature di trama -insomma, si percepisce la fretta di chiudere. Personaggi così ben costruiti che di colpo prendono le peggio decisioni, come in un finale di stagione per cui la produzione dichiara di non volere continuare!
E' sbagliato come siano morti diversi personaggi, è sbagliato alimentare forzatamente il feudo Atreides/Harkonnen -lo so che bisogna arrivare al suo apice ed alla sua conclusione nella saga principale, ma nella scena finale siamo al livello delle comiche!
E' un libro che si fa leggere, ma non si impegna a piacere più di tanto.
Adoro come l'epica sia stata costruita. Adoro il livello di caratterizzazione. Adoro il senso di continuity della saga...ma orpo zio, CENTO pagine in meno si poteva fare. Tante ripetizioni inutili e troppe forzature di trama -insomma, si percepisce la fretta di chiudere. Personaggi così ben costruiti che di colpo prendono le peggio decisioni, come in un finale di stagione per cui la produzione dichiara di non volere continuare!
E' sbagliato come siano morti diversi personaggi, è sbagliato alimentare forzatamente il feudo Atreides/Harkonnen -lo so che bisogna arrivare al suo apice ed alla sua conclusione nella saga principale, ma nella scena finale siamo al livello delle comiche!
E' un libro che si fa leggere, ma non si impegna a piacere più di tanto.
Andrea Camilleri è uno di quegli autori che gli puoi dare la fiducia comprando alla cieca. Lo vedi sullo stand e ti dici, "OK, oggi leggo bene!", e infatti questa nuova storia ambientata nell'eterna Vìgata ci riporta indietro al 19° secolo, ci offre uno spaccato corale di tante vite che ruotano intorno ad una truffa, e ci aggiunge una lezione di storia che lì per lì PARE messa per fare colore, ehh!
Adoro!
Andrea Camilleri è uno di quegli autori che gli puoi dare la fiducia comprando alla cieca. Lo vedi sullo stand e ti dici, "OK, oggi leggo bene!", e infatti questa nuova storia ambientata nell'eterna Vìgata ci riporta indietro al 19° secolo, ci offre uno spaccato corale di tante vite che ruotano intorno ad una truffa, e ci aggiunge una lezione di storia che lì per lì PARE messa per fare colore, ehh!
Adoro!
Through Darkest America
Avete presente un incidente in autostrada?
Uno di quelli in cui sono coinvolte più macchine, fiamme che ancora bruciano in un paio di carcasse metalliche, dei corpi carbonizzati, e il traffico sulla tua corsia è rallentato e tu non puoi, non vuoi staccare gli occhi da quell'orrore, da quel memento della fragilità delle nostre esistenze.
Ecco, questo libro è così. Per quanto il sottogenere distopico, soprattutto alla data in cui scrivo, sia ampiamente rappresentato, non è facile trovare una perla dell'oscuro come questa.
Questa non è una distopia dove c'è un dittatore cattivo da sconfiggere, un ordine sociale da abbattere con la forza della rivoluzione e del coraggio, non è una storia di resistenza all'ordine costituito, no... Questa è la banalità del male, è l'orrore sceso sull'umanità dopo l'Ultima Guerra, è una società decaduta fino al midollo, è l'esistenza più abbrutita e crudele, di una società che non vive alcuna forma di pentimento nel vivere come fa, ma razionalizza in nome della sopravvivenza, anzi, peggio, della quotidianità. E nonostante questo, riesce a venderti benissimo la figura del protagonista, ti fa tifare per lui nonostante la parte razionale ci dica che se fosse morto insieme al resto dell''umanità, sarebbe stato meglio.
Questo primo libro di una duologia non porta con sé alcun messaggio al lettore, se non "non fate scendere il sole sulla terra".
Avete presente un incidente in autostrada?
Uno di quelli in cui sono coinvolte più macchine, fiamme che ancora bruciano in un paio di carcasse metalliche, dei corpi carbonizzati, e il traffico sulla tua corsia è rallentato e tu non puoi, non vuoi staccare gli occhi da quell'orrore, da quel memento della fragilità delle nostre esistenze.
Ecco, questo libro è così. Per quanto il sottogenere distopico, soprattutto alla data in cui scrivo, sia ampiamente rappresentato, non è facile trovare una perla dell'oscuro come questa.
Questa non è una distopia dove c'è un dittatore cattivo da sconfiggere, un ordine sociale da abbattere con la forza della rivoluzione e del coraggio, non è una storia di resistenza all'ordine costituito, no... Questa è la banalità del male, è l'orrore sceso sull'umanità dopo l'Ultima Guerra, è una società decaduta fino al midollo, è l'esistenza più abbrutita e crudele, di una società che non vive alcuna forma di pentimento nel vivere come fa, ma razionalizza in nome della sopravvivenza, anzi, peggio, della quotidianità. E nonostante questo, riesce a venderti benissimo la figura del protagonista, ti fa tifare per lui nonostante la parte razionale ci dica che se fosse morto insieme al resto dell''umanità, sarebbe stato meglio.
Questo primo libro di una duologia non porta con sé alcun messaggio al lettore, se non "non fate scendere il sole sulla terra".
Una discreta delusione!
In capitoli tematici, l'autore ci guida ai perché e percome l'Occidente si sia rapidamente imposto sul 'Restente', in termini di innovazione, di competizione, di etica e quant'altro.
Il problema è che ogni capitolo parte in modo coerente con le intenzioni dichiarate...poi, l'autore si perde in un marasma di congetture, esce dai binari, si innamora delle proprie idee e sul finale del volume entra nella temutissima modalità "predicatore", e giù a bastonare l'occidente innovatore ma freddo e malvagio che fa di noi masse di consumatori schiavizzati. Da storico a grillino!
E allora no grazie eh!
Una discreta delusione!
In capitoli tematici, l'autore ci guida ai perché e percome l'Occidente si sia rapidamente imposto sul 'Restente', in termini di innovazione, di competizione, di etica e quant'altro.
Il problema è che ogni capitolo parte in modo coerente con le intenzioni dichiarate...poi, l'autore si perde in un marasma di congetture, esce dai binari, si innamora delle proprie idee e sul finale del volume entra nella temutissima modalità "predicatore", e giù a bastonare l'occidente innovatore ma freddo e malvagio che fa di noi masse di consumatori schiavizzati. Da storico a grillino!
E allora no grazie eh!
Un libro potente come pochi. Un resoconto così dettagliato, minuto per minuto, di una tragedia che sembrava inimmaginabile, rivela, senza risparmiare i colpi, quante meschinità interdipartimentali avessero ostacolato i soccorritori, quante e quali decisioni vecchie di decenni avessero dato l'esistenza a due giganti dai piedi di argilla, di quanto il sistema di difesa dei cieli fosse vulnerabile.
L'eroismo e la stupidità vanno a braccetto. Eroi improvvisati e legislatori che li condannarono tanto tempo prima. Eroi in uniforme, ma anche esseri umani con le loro debolezze e rivalità che ora esplodono e formano un intreccio fatale...
Il resoconto non copre quanto succede in strada, ascolta solo marginalmente la storia della città.
Questa è la storia di quanto successe nei due edifici. Ed ancora oggi colpisce duramente chi, come me, allora era solo uno spettatore radiofonico ad un oceano di distanza.
Un libro potente come pochi. Un resoconto così dettagliato, minuto per minuto, di una tragedia che sembrava inimmaginabile, rivela, senza risparmiare i colpi, quante meschinità interdipartimentali avessero ostacolato i soccorritori, quante e quali decisioni vecchie di decenni avessero dato l'esistenza a due giganti dai piedi di argilla, di quanto il sistema di difesa dei cieli fosse vulnerabile.
L'eroismo e la stupidità vanno a braccetto. Eroi improvvisati e legislatori che li condannarono tanto tempo prima. Eroi in uniforme, ma anche esseri umani con le loro debolezze e rivalità che ora esplodono e formano un intreccio fatale...
Il resoconto non copre quanto succede in strada, ascolta solo marginalmente la storia della città.
Questa è la storia di quanto successe nei due edifici. Ed ancora oggi colpisce duramente chi, come me, allora era solo uno spettatore radiofonico ad un oceano di distanza.
Di questi tempi, in cui è più forte che mai il timore della Sindrome di Frankenstein (o Complesso di Skynet) ci trasformi negli schiavi dei robot, questo libro è una dolcissima quanto gradita ventata di aria fresca. Una favola moderna, tenera, avventurosa e matura; la storia di un robot spiaggiato dal caso su un'isola e che, trascendendo la sua programmazione, finisce col diventare una cittadina di quell'isola, una presenza amica e rassicurante. Una storia piena di bei messaggi che però non ti vengono ficcati giù per la strozza. E, soprattutto, anche se nato come libro per bambini, è davvero adatto a tutte le età. Non sorprende che la Dreamworks ne abbia tratto un film di meritato successo!
Di questi tempi, in cui è più forte che mai il timore della Sindrome di Frankenstein (o Complesso di Skynet) ci trasformi negli schiavi dei robot, questo libro è una dolcissima quanto gradita ventata di aria fresca. Una favola moderna, tenera, avventurosa e matura; la storia di un robot spiaggiato dal caso su un'isola e che, trascendendo la sua programmazione, finisce col diventare una cittadina di quell'isola, una presenza amica e rassicurante. Una storia piena di bei messaggi che però non ti vengono ficcati giù per la strozza. E, soprattutto, anche se nato come libro per bambini, è davvero adatto a tutte le età. Non sorprende che la Dreamworks ne abbia tratto un film di meritato successo!
ORA SI CHE CI SIAMO!
La prima stagione era acqua fresca, ma serviva a gettare le basi. In questa seconda stagione, finalmente vediamo come si evolve e cresce la società multispecie, quali sfide bisogna affrontare, quali conseguenze comporta il trattare ogni membro di ogni specie a San Francisco in modo equanime.
Le scale di grigio qui dominano la nuova politica, le decisioni devono essere sempre più difficile, gli intrighi sempre più complessi, mentre tutto, tutto ruota intorno ad una semplice parola: RISORSE.
Gli animali parlano e sono senzienti, ma Disney è un'utopia impossibile. Come dice uno dei personaggi, "Volevate la fattoria degli animali ed avete il 1984!".
Chiedo perdono all'autrice, il suo è un talento raro!
ORA SI CHE CI SIAMO!
La prima stagione era acqua fresca, ma serviva a gettare le basi. In questa seconda stagione, finalmente vediamo come si evolve e cresce la società multispecie, quali sfide bisogna affrontare, quali conseguenze comporta il trattare ogni membro di ogni specie a San Francisco in modo equanime.
Le scale di grigio qui dominano la nuova politica, le decisioni devono essere sempre più difficile, gli intrighi sempre più complessi, mentre tutto, tutto ruota intorno ad una semplice parola: RISORSE.
Gli animali parlano e sono senzienti, ma Disney è un'utopia impossibile. Come dice uno dei personaggi, "Volevate la fattoria degli animali ed avete il 1984!".
Chiedo perdono all'autrice, il suo è un talento raro!
Va detto: se volete apprezzare al meglio questo splendido albo, dovete farvi un corso accelerato di Golden Age, dovete conoscere in modo sufficiente quell'epoca d'oro del fumetto supereroistico per potere cogliere riferimenti, easter eggs, capire caratterizzazioni, scelte dei personaggi...
Quindi, sì, questa opera a metà tra il fumetto ed il romanzo illustrato non è affatto facile, ma documentarsi un po' prima intrattiene quanto leggere il lavoro compiuto.
Occhio, quanto appena detto non è indispensabile, TGA si regge benissimo sui suoi piedi, ma un po' di cultura in più male non fa.
Se volete provarci, ecco il link ad un sito che riesce a mettere insieme un grande talento di ricerca ed un pizzico di umorismo
https://comicsarcheology.com/
Va detto: se volete apprezzare al meglio questo splendido albo, dovete farvi un corso accelerato di Golden Age, dovete conoscere in modo sufficiente quell'epoca d'oro del fumetto supereroistico per potere cogliere riferimenti, easter eggs, capire caratterizzazioni, scelte dei personaggi...
Quindi, sì, questa opera a metà tra il fumetto ed il romanzo illustrato non è affatto facile, ma documentarsi un po' prima intrattiene quanto leggere il lavoro compiuto.
Occhio, quanto appena detto non è indispensabile, TGA si regge benissimo sui suoi piedi, ma un po' di cultura in più male non fa.
Se volete provarci, ecco il link ad un sito che riesce a mettere insieme un grande talento di ricerca ed un pizzico di umorismo
https://comicsarcheology.com/
E niente, il team creativo dietro alla prima miniserie di questo fantastico supergruppo a quattro zampe (e due ali) conferma la sua incredibile vena creativa ed artistica con una miniserie che bilancia perfettamente il comedy e il serio, il drammatico e il momento leggero. Le dinamiche del gruppo funzionano bene, la chimica c'è, l'arte è sublime. Non vedo l'ora che arrivi un'altra perla!
E niente, il team creativo dietro alla prima miniserie di questo fantastico supergruppo a quattro zampe (e due ali) conferma la sua incredibile vena creativa ed artistica con una miniserie che bilancia perfettamente il comedy e il serio, il drammatico e il momento leggero. Le dinamiche del gruppo funzionano bene, la chimica c'è, l'arte è sublime. Non vedo l'ora che arrivi un'altra perla!