Through Darkest America
Avete presente un incidente in autostrada?
Uno di quelli in cui sono coinvolte più macchine, fiamme che ancora bruciano in un paio di carcasse metalliche, dei corpi carbonizzati, e il traffico sulla tua corsia è rallentato e tu non puoi, non vuoi staccare gli occhi da quell'orrore, da quel memento della fragilità delle nostre esistenze.
Ecco, questo libro è così. Per quanto il sottogenere distopico, soprattutto alla data in cui scrivo, sia ampiamente rappresentato, non è facile trovare una perla dell'oscuro come questa.
Questa non è una distopia dove c'è un dittatore cattivo da sconfiggere, un ordine sociale da abbattere con la forza della rivoluzione e del coraggio, non è una storia di resistenza all'ordine costituito, no... Questa è la banalità del male, è l'orrore sceso sull'umanità dopo l'Ultima Guerra, è una società decaduta fino al midollo, è l'esistenza più abbrutita e crudele, di una società che non vive alcuna forma di pentimento nel vivere come fa, ma razionalizza in nome della sopravvivenza, anzi, peggio, della quotidianità. E nonostante questo, riesce a venderti benissimo la figura del protagonista, ti fa tifare per lui nonostante la parte razionale ci dica che se fosse morto insieme al resto dell''umanità, sarebbe stato meglio.
Questo primo libro di una duologia non porta con sé alcun messaggio al lettore, se non "non fate scendere il sole sulla terra".
Avete presente un incidente in autostrada?
Uno di quelli in cui sono coinvolte più macchine, fiamme che ancora bruciano in un paio di carcasse metalliche, dei corpi carbonizzati, e il traffico sulla tua corsia è rallentato e tu non puoi, non vuoi staccare gli occhi da quell'orrore, da quel memento della fragilità delle nostre esistenze.
Ecco, questo libro è così. Per quanto il sottogenere distopico, soprattutto alla data in cui scrivo, sia ampiamente rappresentato, non è facile trovare una perla dell'oscuro come questa.
Questa non è una distopia dove c'è un dittatore cattivo da sconfiggere, un ordine sociale da abbattere con la forza della rivoluzione e del coraggio, non è una storia di resistenza all'ordine costituito, no... Questa è la banalità del male, è l'orrore sceso sull'umanità dopo l'Ultima Guerra, è una società decaduta fino al midollo, è l'esistenza più abbrutita e crudele, di una società che non vive alcuna forma di pentimento nel vivere come fa, ma razionalizza in nome della sopravvivenza, anzi, peggio, della quotidianità. E nonostante questo, riesce a venderti benissimo la figura del protagonista, ti fa tifare per lui nonostante la parte razionale ci dica che se fosse morto insieme al resto dell''umanità, sarebbe stato meglio.
Questo primo libro di una duologia non porta con sé alcun messaggio al lettore, se non "non fate scendere il sole sulla terra".