Per la primissima volta, devo dirlo: Camilleri s'è provato soporifero.
Chiaro, qui non si parla di fiction, non ci si mette il cuore che ci vuole per coinvolgere un lettore-spettatore. Qui si parla di come la Mafia ed i locali organi della legge si accordavano in nome del quieto vivere e del reciproco vantaggio, con lo Stato vuoi impotente, vuoi semplicemente menefreghista. Niente che non sapessimo già, a meno di stare vivendo tra i pinguini in una caverna al centro dell'Antartide.
Interessante lettura in merito al coinvolgimento storico, ma zero coinvolgimento.
Per la primissima volta, devo dirlo: Camilleri s'è provato soporifero.
Chiaro, qui non si parla di fiction, non ci si mette il cuore che ci vuole per coinvolgere un lettore-spettatore. Qui si parla di come la Mafia ed i locali organi della legge si accordavano in nome del quieto vivere e del reciproco vantaggio, con lo Stato vuoi impotente, vuoi semplicemente menefreghista. Niente che non sapessimo già, a meno di stare vivendo tra i pinguini in una caverna al centro dell'Antartide.
Interessante lettura in merito al coinvolgimento storico, ma zero coinvolgimento.