Ratings1
Average rating3
Che dire, dopo l'addio di Gary Frank non c'è più stato nessun disegnatore in grado di interpretare al meglio le (brillanti) sceneggiature di Peter David, e anche in questo volume si continua ad annaspare: fuori l'eccessivo Liam Sharp, dentro il grottesco ed esagerato Angel Medina, probabilmente l'artista meno indicato nonostante “grottesco” ed “esagerato” siano attributi ben calzanti al Gigante di Giada. Dicevamo dell'interpretare le sceneggiature, che comporta un non valorizzare i momenti topici che dovrebbero costruire quel crescendo che troviamo nelle ultime pagine del volume, ed è un peccato, un gran peccato, perché smorza tantissimo la tensione e la discesa nella follia del personaggio.