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See allLe cose più urban e legate al personaggio di Boomerang sono le cose migliori di questa gestione Spencer, peccato che poi si debba fare sempre macello con ottocento miliardi di costumi e rumore.
Ho sempre un po' di difficoltà con le raccolte di interviste: normalmente un qualsiasi autore dice tutto ciò che deve dire nelle sue opere, le interviste diventano quindi un di più che in tante occasioni risulta superfluo, didascalico. Questa raccolta non fa differenza, prende una manciata di chiacchiere tra Bukowski e alcune riviste, giornalisti, persino attori, e ti pianta lì il risultato. Ed è molto carino vedere attraverso queste interviste i vari e piccoli cambiamenti di Bukowski ma, come ho scritto nella premessa, un autore parla attraverso le proprie opere, e Bukowski era uno che portava se stesso e il proprio vissuto nei suoi romanzi e nelle sue poesie, senza alcun tipo di filtro.
Più che un 3/5 sarebbe un 2,5/5, giusto per l'affetto verso Hank e la compagnia che mi ha tenuto negli anni, senza questo sarebbe un libro che non avrei proprio portato a termine.
Probabilmente mi aspettavo qualcosa di più da quel “gene del talento”: in questo libro sono raccolti articoli dedicati a film, fumetti e romanzi che hanno formato/forgiato vita, opere e pensieri di Hideo Kojima che gettano sì una luce abbastanza interessante sulla persona e sul director, ma nulla di più, senza dare qualcosa di davvero memorabile (tra le due parti, molto più interessante la seconda, comunque). Come scritto inizialmente, probabilmente sono io che mi aspettavo qualcosa di diverso, alla fine è più un libro sulla connessione tramite opere (è dunque uno spin off di Death Stranding? Forse).
Più o meno sapevo già cosa aspettarmi da questo volume e le (buone) aspettative che avevo sono state ripagate: una storia fresca, dinamica, queer, che rispecchia molto bene la personalità delle due autrici. Da limare alcuni problemi di narrazione, sia a livello di sceneggiatura che di disegni, alle volte un po' affrettata e superficiale.
Una buona opera prima di due giovani autrici che sicuramente riusciranno ad incidere nel panorama fumettistico italiano, tecnica e personalità ci sono eccome.
Il primo libro, complice anche la serie tv vista in precedenza, mi aveva preso benissimo. Questo secondo libro... sicuramente buono, ma penso mi abbia lasciato abbastanza freddo e confuso, complice la lunghezza un po' eccessiva della storia. Nonostante sia stato scritto diversi anni fa, è sicuramente attuale (tanto da far venire i brividi più di una volta) e Reacher è sempre clamoroso.