Ottimo thriller, secondo me anche più bello de “Il Manoscritto”.
Per diversi capitoli ho temuto che ripercorresse fin troppo pedissequamente le vicende del primo romanzo e invece, pur mantenendone la struttura generale, riesce a svincolarsi in maniera intelligente dalle svolte narrative che avevano caratterizzato le vicende di Léane e Vic.
Un po' meno macabro del precedente, almeno superficialmente e almeno fino all'agghiacciante finale, ma comunque terribile e disturbante.
Thilliez è bravissimo a costruire le indagini a forma di labirinto, in cui ogni progresso è una piccola ricerca del percorso corretto in mezzo a tanti vicoli ciechi.
Ogni capitolo sa essere un soddisfacente colpo di scena e la storia è densissima di eventi, complice un ritmo incalzante che tiene incollati fin dalle primissime pagine.
E se da un lato avevo trovato la soluzione finale all'enigma de “Il manoscritto” un po' fantasiosa e anticlimatica, “C'era due volte” è continuo crescendo in cui ogni rivelazione mantiene la tensione e soffia sul fuoco della curiosità.
L'ultimo mistero rimasto irrisolto è dove Poste Italiane abbia perso la mia copia di “Labirinti”.
Ottimo thriller, secondo me anche più bello de “Il Manoscritto”.
Per diversi capitoli ho temuto che ripercorresse fin troppo pedissequamente le vicende del primo romanzo e invece, pur mantenendone la struttura generale, riesce a svincolarsi in maniera intelligente dalle svolte narrative che avevano caratterizzato le vicende di Léane e Vic.
Un po' meno macabro del precedente, almeno superficialmente e almeno fino all'agghiacciante finale, ma comunque terribile e disturbante.
Thilliez è bravissimo a costruire le indagini a forma di labirinto, in cui ogni progresso è una piccola ricerca del percorso corretto in mezzo a tanti vicoli ciechi.
Ogni capitolo sa essere un soddisfacente colpo di scena e la storia è densissima di eventi, complice un ritmo incalzante che tiene incollati fin dalle primissime pagine.
E se da un lato avevo trovato la soluzione finale all'enigma de “Il manoscritto” un po' fantasiosa e anticlimatica, “C'era due volte” è continuo crescendo in cui ogni rivelazione mantiene la tensione e soffia sul fuoco della curiosità.
L'ultimo mistero rimasto irrisolto è dove Poste Italiane abbia perso la mia copia di “Labirinti”.