It is a peculiar book. I read some stories of Dick before but this is different. It seems to push the reader thorough a interesting reflection about what makes us human in a world inhabited also by androids but the result of the thoughts of the characters end up in something very trivial and not so well elaborated. Empathy? just that? I don't know...
Il libro insegna molto. Cosa?
Che è bello credere nelle favole ma a volte forse la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre sognato; che passiamo tanto tempo a cercare conferme dagli altri senza renderci conto che in realtà cerchiamo perdutamente solo una risposta da noi stessi; che è facile giudicare gli altri senza rendersi conto che forse hanno passato tanto o più di noi; che la cosa più difficile è guardare alle proprie emozioni, sogni, desideri e paure per riuscire a distinguere la realtà dai sogni; e così via.
Insomma, questo libro insegna un po' a vivere.
sicuramente uno dei libri più geniali che io abbia mai letto. codesto watzlawick, psicologo, sociologo e studioso della comunicazione, nonché filosofo, ti prende in mano per darti tutti i consigli e gli spunti possibili e immaginabili per rendere la propria vita infelice. breve, spiritoso e pieno di messaggi.
a voi lascio immaginare le conclusioni.
Mi viene da pensare all'ultima revisione che feci di un libro di Haggard, Her. Penso ancora che questo autore si sia cimentato nella ricerca di un significato della vita che vada oltre una religione particolare e la scienza e che consista principalmente nell'amore e in forze particolarmente potenti che sono capaci di sconvolgere l'animo umano che non riesce a immergere completamente in essi, finendo nell'incapacità di realizzare sé stesso, il suo destino o ciò che più desidera. è come se l'uomo fosse , in quanto umano, incapace di portare a termine i disegni del destino o degli dei o i suoi stessi desideri per una sua intrinseca debolezza.
Tutto ciò rende i suoi libri particolarmente accattivanti e belli ma anche un po' tristi.
The Anomaly was great. This one, on the other hand, is too difficult to follow, given how it is written. The idea about the domino was great but maybe it would have been better to use lee characters or longer chapters. Because, at least for me, it was very difficult to follow the characters.
Beh, wow. Che critica alla socie, agli uomini che dicono di essere razionali eppure poi si comportano tra di loro come esseri irrazionali, animaleschi e dotati dei peggiori difetti. :(
Un altro bel romanzo di Conan Doyle che si conferma ancora una volta uno scrittore prolifico ed eclettico che può spaziare tranquillanente tra vari generi. Questo in particolare è un racconto appassionato della boxe classica inglese, quando ancora si combatteva senza guantoni ed era considerata una nobile arte.
Pratchett è un genio e questo penso sia uno dei suoi romanzi meglio riusciti. Non si riesce a smettere di ridere e di meravigliarsi di fronte alle scene descritte, dalle prime parole fino alle ultime. A mio parere, per i fan di Terry, questo libro è un must.
I have never been so disappointed by a book. So much praise about an author that, at least for this book, seems to give up after page 50. The primes seemed interesting but the execution was weird. Interestingly, the book seemed really nice up to 40% length. After that, it seems that the author gives up or simply doesn't know anymore what to say about this story. Also the style deteriorates after the first half of the book, reaching terribile peaks of triavilty. Not only that, but the story is never fully developed. Should I really believe that Lara's is so so happy with John , as she likes to repeat 100 times during the book, if her own world and memories seems to be completely stuck in that summer? She even called one of her daughter Emily (another stupid cliche).
a really wonderful story. a must to read for kids and adults, to remember what does it mean to grow up and to be a kid.
It's a wonderful story for kids and for adults to learn the world of kids, their dreams, needs etc
Il libro narra, attraverso gli occhi di un ebreo errante per l'Europa, la perdita dei valori e la formazione delle prime idee totalitaristiche dopo la prima guerra mondiale;.è molto bello e intenso il tormento del protagonista che si ritrova senza un sistema di valori in cui riconoscersi e senza un'identità.
Tuttavia...la traduzione è un'enorme schifezza. Non che io sappia il tedescco, ma dubito che venga rispecchiato lo stile di Roth. Ma oramai le nuove edizioni di oggi sono tutte così...bisogna ricorrere a qualche biblioteca per trovare una vecchia traduzione ben fatta...
This is surely not one of the best by Scalzi and I was tempted with 1 star but then I read the postfaction by the author and his struggle with retrieving a balance after the crazy 2020 year. And as I felt in a very similar way, I think 3 stars is all right and I hope he's going to get back to full force soon.
Forse in termini di stile non è eccezionale, ma la trame è perfettamente consistente e il finale bellissimo.
Come nel secondo libro della serie, si ritrova, in questo terzo numero, l'avventura, l'azione, l'amore caratteristici della serie. A me è piaciuto molto, ovviamente sono rimasto dispiaciuto dal finale ma suppongo che ha un certo senso per l'autore e comunque in questo modo si aggiunge un tocco di realismo alla vicenda.
What means to be an ethologists? what is cool about it? what is fascinating?
Tinbergen just show us how beautiful could be to observe nature and study animals and plants.
Due ragazzi, Tommy e Tuppence, decidono di improvvisarsi detective per racimolare qualche soldo pubblicando un annuncio sul giornale del tipo “esperti detective cercano lavoro ben pagato”. Si ritrovano così invischiati in un intrigo internazionale, alle prese con un misterioso personaggio, Mr. Brown, intenzionato a conquistare il potere assoluto sull'Europa. La storia procede dunque tentando di sventare i piani di quest'ultimo e, nello stesso tempo, di scoprire la sua identità.
Il racconto è ben architettato tant'è che Christie mi ha bellamente fregato nel mio tentativo di scoprire chi fosse Brown (non che io sia una cima... ma vabbe).
Comunque sia, ciò che si apprezza di più è il carattere dei personaggi che non è banale- non mi sbilancio a parlare della loro psicologia che difatto non esiste-. Difatto è proprio il loro carattere a rendere la storia divertente, appassionante e coinvolgente.
Insomma, una lettura consigliata per i periodi di relax? In realtà, no. Se infatti pensate che la trama sia minimamente interessante, conviene che mettetiate da parte questo libro per prenderne un altro: #Passenger_to_Frankfurt, sempre della Christie, e con una trama simile ma 1000 molte migliore. Sarà che tra la scrittura dell'uno e dell'altro passano 50 anni circa (1922 e 1970 rispettivamente) per cui lo stile e le tecniche letterarie di Christie sono migliorate enormemente, ma Passenger to Frankfurt, oltre ad avere una trama eccezionale, è uno di quei pochi libri che, quando lo finisci, rimani po' a pensare. In apparenza è un giallo ma in realtà sono nascoste riflessioni politiche molto attuali sul controllo della massa da parte del governo (detto così sembra voyager ma ovviamente non è così però non posso dire altro per non svelare troppo del libro). Comunque - anche se in piccolissima parte - riprende i temi di 1984 di Orwell.
Non posso commentare in dettaglio questo racconto perché non conosco il pensiero filosofico che anima Camus. Limitandomi ad un commento generale, posso dire che l'impostazione del racconto mi è piaciuta ma non condivido l'idea di fondo del personaggio: non riesco difatti a comprendere come possa esistere una persona che sia totalmente indifferente al mondo e a qualunque sentimento umano. Non mi riferisco qui tanto al sentimento di amore quanto a quello di odio: come si può essere indifferenti all'odio?
Just four out of five stars because, even if the book is really well written, interesting and inspirational I don't understand how this research could already be so mature to address children education and teacher training. Either I am missing some important link or it seems to me that the research reported is still too basics to really be used to address education problems with confidence.
Furthermore, the answer to the title of the book is not actually answered which, however, was kind of expected considering that he's a neuroscientist and not a programmer. But still...the title is misleading.
È un libro con cui è possibile scoprire tante cose sulla preparazione e sulla vita di un astronauta, dalla selezione, agli anni di esercitazione , al volo etc. È inoltre un libro che ispira tanta curiosità e piacere
One of the most beautiful science fiction book I have ever read. It is incredible how much attention is given to details like conversations, psicology of the characters, places, structures..
the book is really well written, especially the part about quantum physics vs classical physics. As a physicist I can see Gazzaniga really understood the problem of duality. however , I really need more explanation in order to understand the application of this concept to the mind / brain duality and to his theory about material / symbolism duality because I didn't understand the connections.
Il libro inizia con qualche breve considerazione fisica sulla natura del tempo, per poi perdersi totalmente in uno stentato filosofeggiare sulla natura della realtà tutta.
Non voglio sembrare il tipico giovane che guarda con sufficenza anziani scienziati che si dilettano nel mondo della filosofia ma, da fisico e amante della filosofia, credo sia bene sapere come usare le citazioni filosofiche e i vari autori e filosofi del passato.
Quasi ogni paginetta del libro è zeppa di citazioni sparse su molteplici secoli, da Platone ad Agostino e da vari testi religiosi indiani. Ma, e questo penso sia un grande errore e punto debole di questo libro, nessuna di queste citazioni è contestualizzata. Bisogna ricordare, per quanto si voglia argomentare che il tempo non esista, che gli esseri umani vivo nel tempo in tempi diversi. Perciò, quando si cita un filosofo o uno scritto religioso, bisogna ricordare, per quanto tali citazioni possano sembrare carine e appropriate per i propri scopi, che sono argomentazioni nate da persone che vivevano in un certo periodo storico-sociale. E non credo che l'autore sia ben conscio di ciò e si aspetti che i lettori siano capaci da soli di contestualizzare le citazioni. In primo luogo perché si tratta di un testo di divulgazione scientifica e non rivolto a esperti filosofi e di storia delle religioni e secondo, basta prendere una frase delle tante dal libro per comprendere che l'autore non ha questo in mente:
“nel libro XI delle Confessioni, Agostino si interroga sulla natura del tempo - anche se interrotta da esclamazioni in stile predicatore evangelico che io trovo assai noiose”. Basta questo pezzo per comprendere la gravità del problema ossia l'idea di leggere non un libro di un fisico che spiega cosa ci può dire la fisica sul tempo oggi bensì una serie di pagine di citazioni disconnesse di pensieri del tutto personali e difficilmente condivisibili.
La parte iniziale è interessante e coinvolgente: i personaggi vengono analizzati profondamente, le situazioni e gli eventi non sono banali, il susseguirsi degli eventi viene presentato quasi giornalmente, la descrizione degli apparati scientifici e della relativa fisica e matematica dietro è corretta e così via. Poi però, man mano che si procede nella lettura, le cose cambiano radicalmente: lunghi periodi temporali vengono passati in rassegna velocemente spesso dando solo pochi accenni ai fatti avvenuti durante (il colmo avviene quando ben 5 personaggi muoiono in 5 pagine circa nell'arco di due giorni quando ci si sarebbe aspettati chissà quale avvenimento dietro la loro morte, che tra l'altro viene anticipata fin dall'inizio), l'uso della matematica e della fisica si rivela scorretto (ad esempio nel calcolo del tempo necessario a raggiungere il pianeta: questo per me è stato davvero inspiegabile perché poco prima, nell'analisi del telescopio a cui lavora Jimmy e della relativa analisi dati l'autrice era stata perfettamente corretta e poi, poche pagine dopo, sbaglia un calcolo di relatività. tra l'altro, non è che mette una data scorretta perché quella reale sarebbe stata troppo lunga, quindi proprio non capisco) ; c'è poi da citare il fatto che tutti i problemi che ovviamente sorgono sul pianeta (respirazione, cibo, acqua, animali pericolosi, etc) vengono praticamente spazzati via ogni volta con un brevissimo Deus vult, che può andar bene una o due volte ma poi sembra diventare semplicemente la scusa dell'autrice per non scervellarsi troppo a risolverli. Inoltre l'analisi dei personaggi sfuma e si concentra solo su Sandoz e il suo travaglio spirituale. A questo punto, almeno per me, sembra diventare chiaro che lo scopo dell'autrice era parlare solo di questo: della fede in Dio da parte di Emilio. è sicuramente un oggetto lodevole ma non capisco allora la necessità di mettere in ballo un pianeta alieno quando evidentemente lo stesso scopo poteva essere raggiunto parlando di un qualsiasi evento sulla Terra. Difatti questo pianeta alieno è stato evidentemente un dramma da trattare: praticamente i contatti con i nativi locali non avvengono e non so quanto possa essere credibile che dei tizi che si fanno un viaggio di 4 anni luce per andare a visitare un pianeta, una volta arrivati lì rimangano 4 anni nello stesso posto, senza alcun vero desiderio di andare a visitare la città da dove è provenuto il segnale o semplicemente esplorare la regione (probabilmente la distruzione dell'aereo e la mancanza del combustibile per la navetta servivano ancor più allo scopo però poi non si spiega perché i personaggi rimangano a casa quando i runa vanno a scambiare le merci). Inoltre è semplicemente inspiegabile come Sandoz possa essere sopravvissuto nel viaggio di ritorno sulla terra considerate le condizioni in cui era (Deus vult di nuovo?). E che fine hanno fatto i tizi arrivati dopo Sandoz? E come è possibile che non solo i runa ma anche i ja'ata non facciano alcun commento o non si stupiscano nel vedere i terrestri (a parte Supaari che è l'unico alieno - in un pianeta pieno zeppo di alieni - ad essere analizzato!!!!)
In conclusione, l'argomento trattato - il percorso di fede di Sandoz (e specifico Sandoz perhè la fede è un percorso personale che ognuno di noi compie e giudica in maniera completamente diversa dagli altri) - è sicuramente interessante ma la scelta dell'ambientazione è completamente fuori luogo e porta difatti a continui espedienti letterari che sono fastidiosi e per nulla credibili.
Come molti dei lavori di Jerome, anche questo è eccezionale. La maggior parte del tempo si ha l'impressione di chiacchierare vis a vis con l'autore stesso e si riconosce in lui un tipo particolarmente simpatico e acuto, un tizio che nove volte su dieci ti fa ridere a crepapelle ma che, tra le risate, ti trasmette le sue idee sulla vita, per niente superficiali ma, al contrario, particolarmente profonde. E proprio perchè ci avete scherzato su, queste riflessioni ti rimangono particolarmente impresse nella memoria.
In particolare, in questo libro, si trasmette una morale simile a quella di “The LEGO Movie”: la società tedesca, alla fine del ‘900, viene descritta come un ambiente nel quale l'unica preoccupazione del cittadino è quella di nascere. Al resto ci pensa lo stato: il cittadino deve solo seguire le sue direttive alla lettera e potrà essere sempre sicuro di far la scelta giusta al momento giusto.”He is willing, nay, anxoius, to be controlled and regulated in all things. He disputes, not government, but the form of it”. E nota tante altre cose che credo possiano spiegare molto del ruolo della germania nel mondo negli anni seguenti, sopratutto negli anni della guerra.
In definitiva, Jerome raggiunge nelle sue opere l'apice della comicità, dell'acutezza, dell'invettiva e della riflessione; leggerlo è veramente meraviglioso, non aver avuto l'opportunità di conoscerlo un grande peccato.