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Una sopresa questo Franzen, ennesimo scrittore americano di alto livello. Un libro che ha forse il solo limite di essere leggermente prolisso, a parte questo si tratta di un ottimo ritratto di una tormentata famiglia americana, a tratti desolante, a tratti ironico, ma sempre molto umano. Inaspettatamente gradevoli le lunghe dissertazioni sulle tragicomiche vicende dell'anziano padre di famiglia.
Quando ci si appresta a recensire un libro così intenso, bello, dalle poliedriche sfaccettature si rischia di scrivere enormi sciocchezze, o più semplicemente di ripetere quello che molte altre persone hanno scritto prima di te, perchè la condivisione e gli elogi alle cose belle si somigliano un po' tutte. Ma è un rischio che vale la pena correrre per invogliare alla lettura anche le persone che ci circondono quando ci troviamo di fronte ad opere così fervide, calde ed impetuose.
La grandezza di questo libro, che è amaro, cinico e profondamente reale nella sua quotidianità, sta nell'essere riuscito a descrivere il profondo delle miserie e delle pene dei suoi personaggi.
Quest'ultima è molto ricca e profonda senza mai far dubitare al lettore quanto ciascuno di loro sia consapevole della difficoltà di accettarsi e stare al mondo. Quanto siano inutili le correzioni imposte, dall'esterno e dall'interno.
Un passaggio su tutto il resto: quella del castigo inferto dal padre al figlio piccolo: rimorsi, ipocrisie e indifferenze.
Tutto questo portato dal risultato di un'educazione conformista e alienata all'inverosimile che trascinerà i figli a comportamenti ribelli, confusi e depressivi; ma non è solo questo, è molto di più, sullo sfondo di un ultimo Natale passato insieme, le storie si intrecciano, si ingarbugliano intrappolando il lettore e restituendolo diverso.
Un Libro, un gran bel Libro.