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Set against the backdrop of Europe's slide into Fascism, Blue of Noon is a blackly compelling account of depravity and violence. As its narrator lurches despairingly from city to city in a surreal sexual and mental nightmare of squalor, sadism and drunken encounters, his internal collapse mirrors the fighting and marching on the streets outside. Exploring the dark forces beneath the surface of civilization, this is a novel torn between identifying with history's victims and being seduced by the monstrous glamour of its terrible victors, and is one of the twentieth century's great nihilist works. Translated by Harry Mathews With an Introduction by Will Self 'Bataille is one of the most important writers of the twentieth century.' Michel Foucault
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Contains spoilers
Libro un po' stomachevole, non tanto per quanto riguarda lo stile e la scrittura - o la storia - ma piuttosto per l'il disgusto che provo per il protagonista. Ad ogni tre per due dice, "muoio" - "sto morendo", e la mia risposta (mentale) di getto è sempre la stessa "allora muori, ucciditi".
Per quanto riguarda lo stile, devo dire che ho apprezzato molto. Questo è il mio primo libro di Bataille, ed ho pensato di leggerlo piuttosto che iniziare con i suoi saggi e traités. Credo si possa notare, durante la lettura, un leggero cambio di stile nel corso della narrazione: all'inizio ci sono molti dialoghi, le scene cambiano e si muovono velocemente, così come i pensieri del protagonista - un uomo malato, psicologicamente e fisicamente. Sembra quasi ricordare un flusso di coscienza ma in questo caso di un uomo febbricitante, frenetico. Poi, quando rivede la sua "vera amata", o comunque l'oggetto dei suoi desideri, la narrazione cambia. Pare più rilassata, più descrittiva, e ammetto che gli ultimi capitoli sono più "belli" da un punto di vista stilistico, secondo me. Trapela l'animo rassegnato del protagonista, che capisce che la sua relazione è finita. Non solo: anche la 'pace' è finita, visti i continui accenni dell'imminente guerra nel continente europeo.
Come dissi ad una mia amica, "sono disgustata quanto affascinata".