Come sempre molto scorrevole. Quando si inizia un libro di Grisham è impossibile smettere di leggere. Una stella in meno perché i personaggi sono sempre un po' uguali, però la storia è coinvolgente e la trama sempre molto fitta.
Buona lettura a un ottimo libro, come tutti i libri di Grisham. Mi è piaciuto leggermente meno il secondo racconto, anche se forse doveva essere il più emotivo dei tre. Molto calzante la trama del primo e del terzo, come al solito. Il primo, in particolare, con Jack Brigance, mi è piaciuto molto.
Bellissimo. Tutte le storie sono molto interessanti e dinamiche ed è molto bello anche vedere l'intreccio dei vari personaggi nel corso dei diversi episodi. Mi è piaciuto moltissimo e non saprei evidenziare una storia che mi è piaciuta di più delle altre. Sicuramente leggerò altri libri della stessa autrice.
Buono l'inizio, bella l'idea del protagonista, che mi è piaciuto, ma la storia non è granché consistente e purtroppo non mi ha lasciato molto. Si passa oltre.
Stavo per lamentarmi, poi è arrivato l'ultimo racconto...il più bello e, come si dice, dulcis in fundo. Forse il primo è ancora più bello perché ha una narrazione leggermente diversa, ma anche questo è davvero niente male. Soprattutto il primo e l'ultimo racconto sono stupendi.
L'albero è la storia un po' malinconica, ma straordinariamente poetica, di un faggio di montagna. Il linguaggio, lo stile della narrazione e la curata scelta lessicale rendono questo libro un piccolo capolavoro. Piccolo solo nel numero delle pagine, perché in tutto il resto della narrazione sarà impossibile non identificarsi via via con i diversi personaggi che si incontrano, dal protagonista (Tronco grigio) al suo amico umano o al semplice osservatore di un mondo che si percepisce molto amato dall'autore e che è molto vicino anche a me per affinità paesaggistiche e naturali. Questo libro si inserisce perfettamente nel solco narrativo della saga fantasy dello stesso autore di cui ho letto il primo libro e ne sono rimasto incantato.
Ho letto l'albero già due volte, sicuramente ne affronterò una terza lettura in futuro per addentrarmi ancora in profondità nell'universo naturale e naturistico dell'opera. Una lettura non è sufficiente per apprezzare L'albero nella sua completezza e dato che si tratta di un titolo con un numero di pagine abbastanza ridotto si presta ottimamente alle riletture.
Letto per la seconda volta dopo tantissimi anni, mi è piaciuto forse ancora di più. Una splendida storia d'amore, di vita, di dolore e rinascita. A tratti commovente, soprattutto nelle parti più romantiche.
Bel libro. Finale un po' confuso. Ottima la narrativa e avvicente la trama, credibili i personaggi. Consigliato a tutti gli appassionati di ciclismo e di sport.
Un libro molto profondo, ma scritto/tradotto con eccessiva approssimazione. Il lavoro editoriale lascia un po' a desiderare, ma ho apprezzato molto il messaggio trasmesso dall'opera. Leggerò gli altri libri dello stesso autore.
Libro ben scritto e tradotto discretamente, pur se con qualche svarione come sempre accade nei libri sportivi (reclutamento, i Bulls alla ricerca di un “attaccante”, e così via).
Tuttavia mi aspettavo un libro decisamente diverso. Anzi, un autore decisamente diverso. Una lagna. Decisamente meglio con la palla che con la penna. Qualche frammento di libro è molto interessante, ma gran parte della scrittura è una lamentela continua. Gli avrei dato una stella, ma due stelle in più per la singola frase sul fratello Ronnie (è lui, non io, il successo della famiglia Pippen).
Difficile però che tra un paio d'anni mi ricordi altre parti del libro. Una delusione.
Molto surrealistico in stile russo, eccessivamente surrealistico. Non il massimo, ben scritto, ma un po' noioso a tratti. Qualche spunto interessante, ma non consiglio la lettura.
Troppo lungo il secondo volume. Il terzo è più avvincente, ma rispetto agli altri è troppo accelerato. Non mi è piaciuto molto, nonostante l'ottimo primo volume e la scrittura comunque di alto livello.
Nonostante abbia gradito altri libri dello stesso autore, con questo non ci siamo. La trama è interessante e non priva di originalità, ma è tutto rovinato da una scrittura di livello non eccelso ed eccessivamente asciutta e scevra di emozioni. Alcune buone idee, ma la realizzazione è carente. Incoraggerei l'autore a mettere nuovamente mano al libro e a curarne magari una nuova edizione perché l'idea di base è molto interessante.
Che dire, è sempre Red Rising. Molto bello, ma chissà se vedremo altri libri in italiano :(
Impossibile dire alcunché senza spoilerare, se non che il libro, naturalmente, vale la lettura.
Posto che i libri di Crichton si leggono sempre che è un piacere, questo l'ho trovato un gradino sotto agli altri. Troppo simile a Jurassic Park, manca un po' di originalità. Non male, ma neanche troppo bene. Comunque sempre molto scorrevole.
L'inizio è lentissimo e si sente terribilmente la mancanza della mano di Crichton. Verso metà finalmente inizia a entrare nel vivo e la trama è effettivamente calzante e non troppo scontata (anche se si intuisce come andrà a finire). La scrittura è di buon livello e la traduzione è ben fatta. Oltretutto la parte scientifica è trattata in modo soddisfacente, non troppo semplice e non troppo tecnica. Tutta un'altra cosa rispetto ad esempio a “The first martian” che, almeno a mio gusto, era illeggibile in quelle parti, uno dei libri peggiori che abbia mai letto in vita mia. E ne ho letti tanti.
Ora passiamo alle note negative.
1) spiacevolissimo il continuo riferimento al futuro a missione finita, dà una sensazione di spoiler tremenda. Questa “tecnica” proprio non mi piace.
2) la parte iniziale è davvero dura da buttare giù, sono stato più volte sul punto di lasciar perdere il libro. Sono contento di averlo portato avanti, ma è stata dura. Ero comunque curioso di vedere come andava avanti e il nome di Crichton in copertina mi ha dato quella motivazione extra. Forse, anzi probabilmente, se fosse stato un libro separato di un autore che non conosco l'avrei lasciato perdere.
3) è il primo libro che leggo di questo autore. Sicuramente è un autore da seguire e spero di leggere altro scritto da lui, ma non è Crichton. Sono curioso di vedere come se la cava con un progetto tutto suo, ma l'inserimento in un lavoro di Crichton (riconosco che non è di certo facile mettersi a lavorare su un'opera partorita da un genio simile) fa sentire parecchio la differenza di penna, di certo, purtroppo, non a favore di questo autore, di cui ho comunque apprezzato la narrazione.
In ogni caso la lettura è stata abbastanza positiva e mi sento di consigliarla a chi ha letto il primo Andromeda, più che altro per completezza. Nel finale, comunque, c'è un'apertura non da poco verso un eventuale terzo libro che sicuramente vorrò leggere se effettivamente l'autore vorrà portare avanti la storia.
EDIT: vedo che questo libro ha un punteggio medio più elevato di Sol Levante. Inconcepibile.
Una stella in meno per un po' di prolissità nella parte centrale che cala un po' di livello rispetto al resto. Ottimo il “finale non finale”, la saga ha un grande potenziale. Ho già iniziato il secondo volume.
Splendido finale di una saga fantastica. In alcune parti traduzione molto approssimativa e con scarsa coerenza terminologica. Da leggere tutto d'un fiato.
Un bel libro di fantascienza vecchia scuola. Letto con molto piacere. Spero di trovare altri libri di questo autore.