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7/10
La narrazione al contrario di Jen (o meglio, il suo viaggio nel tempo, dato che la narrazione è lineare rispetto a lei, semplicemente la segue) è sicuramente interessante, ma il vero punto di forza rimane il doppio punto di vista (come già avvenuto in “Solo un'altra persona scomparsa”). Si accumulano informazioni sia dal passato (Ryan) che dal presente all'indietro (Jen), costruendo un puzzle che converge nelle ultime pagine, dove le narrazioni si incontrano. Quando mi sono accorto di questa magia sono diventato molto più affamato di finire il libro per avere delle risposte.
Ma questa realizzazione è arrivata abbastanza tardi, la prima metà del libro è piacevole e ben scritta, ma non mi ha personalmente attirato più di tanto.