The Road

The Road

1974 • 287 pages

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Un Libro con la “L” maiuscola questo testo di McCarthy, che ti fa entrare in un mondo di desolazione e di amore. Sicuramente una storia dura, spietata e non “facile”.

Una terra desolata fa da scenario ad un padre e ad un figlio in un viaggio della speranza, verso un luogo risparmiato dalla cenere che tutto ricopre. Al domani di una catastrofe, che non viene ma esplicitata quale sia al lettore, è rimasta solo la grigia polvere a ricoprire la “Strada”; la continua ricerca di cibo, tentando di sfuggire al freddo e ai predoni che infestano il loro cammino.

La desolazione di una Terra morta, aspra, apocalittica, dove la cenere copre ogni cosa, dove il fuoco brucia e i cattivi mangiano carne umana. L'amore di un padre verso il figlio che si trascinano stancamente in questo deserto di sentimenti e di crudeltà, fra mille peripezie, bisogni estremi... sotto di loro la Strada nera e lunghissima, quello che è rimasto di questo mondo imputridito, una striscia di asfalto per portarti al confine del legame di questi due esseri piccoli e mortali, ma scaldati dall'amore cieco e fraterno tra padre e figlio. I due hanno un rapporto intenso e profondo, i dialoghi, pur così spogli, sono di una bellezza rara.

Il bambino ha un candore d'animo stravolgente, “noi siamo i buoni? Vero papà?” che è lancinante e costituisce una forza paurosa per il padre che cerca di trarlo in salvo ma al contempo è il suo bastone da viaggio. È un padre che lotta strenuamente e senza riserve per suo figlio senza mai perdere l'amore e i gesti quotidiani verso di lui.

Un senso di ansia ti avviluppa e a volte ti fa togliere gli occhi dalle pagine, ma poi torni a leggere di queste due figure che malgrado tutto vanno avanti, insieme lottano e affrontano un mondo devastato.

Un cammino verso Sud, la promessa che qualcosa di buono è rimasto... forse... abile, come sempre, McCarthy dal punto di vista linguistico, utilizza un gergo e una scrittura molto particolare, che però ben si adattano a questa poetica dell'apocalisse. Vincitore del Pulitzer 2007.

“Qual è la cosa più coraggiosa che hai fatto in vita tua?” chiede il figlio al padre, “Svegliarmi stamattina” rispose.

Veramente struggente da non perdere.

February 10, 2008