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Macchine Mortali, “Mortal Engines” il titolo originale, fa parte della serie Mortal Engines Quartet, pubblicata in Italia da Mondadori; qui da noi però sono disponibili solo i primi due libri, “Macchine Mortali” appunto e “Freya delle Lande di Ghiaccio”. Non si capisce bene il perchè, ma non è la prima volta che in italia vengono pubblicate e spesso a casaccio, serie fantasy o di fantascienza.
Macchine Mortali comunque è il primo libro della serie, che introduce i lettori al mondo aspro, deserto e devastato nel quale si svolgono le avventure dei personaggi, Tom Natsworthy ed Hester Shaw: la guerra dei sessanta minuti ha cancellato il mondo che noi conosciamo, di cui non rimangono che reperti archeologici custoditi nei musei, un libro dunque post-apocalittico che fa l'occhiolino allo Steampunk. Lettura per ragazzi, dove viene collocato nelle principali librerie (se vi verrà voglia di cercarlo dopo la mia recensione) che si fa leggere anche dai “grandi”.
Le grandi megalopoli del passato (come Londra, dove si svolge l'intero romanzo), ora si spostano su giganteschi cingoli e si nutrono delle città più deboli nel nome del “darwinismo urbano”. E qui sta l'originalità e il vero pregio dell'autore: aver proposto qualcosa di molto geniale ed innovativo, l'ambientazione in un lontano futuro con intere metropoli che si muovono per fagocitare le altre città. In più abbiamo la divisione in classi sociali come gli “Ingegneri” e gli “Storici” e i due protagonisti principali molto ben “disegnati” da Reeve.
A volte però si cade un po' nello stile, alcune soluzioni appaiono troppo semplici e le trovate per uscire da certe situazioni un po' al limite. Probabilmente quello che mi è piaciuto meno nel libro è il/la concetto/figura del Deus ex Machina, con Shrike, specialmente.
Ma tra viaggi e incontri sorprendenti, la narrazione scorre avvincente e molto velocemente verso un esito che poco a che fare con i libri per ragazzi. Altro pregio alla lettura.
Da non perdere. Nel complesso dunque un romanzo libro che consiglierei, per l'originalità di fondo e per il mondo creato, anche se ci sono piccoli difetti di narrazione. Da leggere anche il secondo volume, sperando che vengano pubblicati anche i restanti qui da noi.