Blood Meridian

Blood Meridian

1985 • 368 pages

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15

Meridiano di sangue, in originale “Blood Meridian, or the Evening Redness in the West” è un romanzo dello scrittore statunitense Cormac McCarthy pubblicato nel 1985, e tradotto in Italia per Einaudi nel 1997. È il quinto romanzo di McCarthy ed è considerato il suo capolavoro. Inoltre, è considerato univocamente uno dei romanzi più violenti e crudi che sono mai stati scritti nel campo della narrativa escludendo i generi fantasy/horror. Il finale è molto ambiguo.

La trama del romanzo racconta la storia di un adolescente in fuga chiamato “Il ragazzo” e per i contenuti dell'opera lo scrittore si è basato sul libro di memorie “My confession” di Samuel Chamberlain, membro della Banda Glanton; siamo nell'anno 1833 nel Tennessee e durante una pioggia di stelle cadenti una donna muore e un bambino nasce e nessuno pronuncerà mai il nome di quel bambino, che per tutto il romanzo sarà the kid. Giovanissimo il ragazzo lascia la casa e il padre alcolizzato per diventare un vagabondo errante tra i nuovi confini americani dopo la guerra con il Messico terminata nel 1848. Il protagonista si ritroverà assoldato nelle fila di una banda che su commissione dei governatori messicani uccide gli indiani portandone poi gli scalpi agli stessi governatori che li pagano a seconda delle teste che porteranno indietro.
Il libro è straripante di violenza gratuita inaudita, terribile e brutale, con sangue ed interiora e pezzi di corpi umani a volontà, come poi è stata la realtà dei fatti: un massacro continuo. Un romanzo potente, scritto in maniera eccelsa, sebbene bisogna abituarsi alla scrittura senza punteggiatura nei dialoghi (che è una caratteristica dell'autore), che ti porta nella polvere del deserto, a sentire l'odore del sangue, al cospetto di una natura immensa tinteggiata in maniera perfetta dalle descrizioni di McCarthy che è un vero maestro nel portare l lettore a vivere un'esperienza quanto mai simile alla realtà. Riesce a rendere a pieno la magnificenza del west americano.

Quello che più colpisce è la freddezza e l'indifferenza totale con cui vengono perpetrate le più abominevoli crudeltà: i personaggi vivono come se tutto ciò che compiono o che subiscono sia una componente ovvia e naturale della loro vita infatti non vengono riportare le emozioni o le riflessioni del “ragazzo” che vive gli eventi in cui viene trascinato come se fosse predestinato a farlo.
La lettura è impegnativa, lenta e faticosa, ed esige la massima attenzione. Tutto ciò costa parecchio perché per esempio io, esaltato letteralmente dai primi capitoli e dalla bellezza della prosa, arrivato a metà romanzo mi sono accorto che ero stanco, svuotato, con il cervello che non riusciva a fissare nella mente quello che leggeva, perso anche io nel deserto come i personaggi crudeli di cui leggevo e presto mi sono trovato impantanato e solo alla fine il libro ha cominciato a scorrere più velocemente ai miei occhi. La sovraesposizione alla sporcizia, all'indigenza e alla crudeltà che trasuda dalle pagine forse merita pause di digestione molto lunghe, cosa che io non ho voluto concedermi, rovinandomi forse la lettura.

Meridiano di sangue dunque più che una lettura è un interminabile pellegrinaggio, una cavalcata sanguinaria e infernale senza una meta, dove si uccide come si respira, dove nulla importa, dove l'abominio è l'ordine naturale delle cose e dove tutti danzano in maniera macabra senza mai fermarsi.

Sono molto contrastato sul voto finale, non riesco a dare più di tre stelle e credo che se ne avessi la possibilità scenderei a due e mezzo, perché sebbene mi rendo conto di aver letto un capolavoro, soprattutto per la descrizione del west che è semplicemente da lasciare a bocca aperta e per i personaggi incredibili, mi sono trovato troppe volte smarrito... come se mi fossi trovato a ballare così forte da rimanerne stordito ed essermi poi ritrovato a sedere per terra con la testa che gira senza sapere il perché.

March 19, 2019