Trunk Music

I didn't like this addition to the series as much because Mafia stories don't truly interest me. But I have to add to that: I wanted to reach into my iPod and snatch Bosch up by his collar to pull him away from yet another seriously damaged/damaging woman. Ai yi yi!

»“Still the same old Bosch. Your way or the highway.”«In this instalment, Bosch is back from his involuntary leave and investigates a case of the eponymous “trunk music” - a murdered man in the trunk of his own car. Bosch himself is pretty much as he always was but around him, things changed: His lieutenant, Pounds, is on another kind of involuntary and permanent “leave” and was replaced by Grace Billets.Bosch: »I'd heard that you didn't have any actual time on a homicide table while you were coming up,” he said to her.Billets: “That's true. My only job as an actual detective was working sexual crimes in Valley Bureau.”Bosch: “Well, for what it's worth, I would have assigned things just the way you just did.”Billets: “But did it annoy you that I did it instead of you?”Bosch thought a moment.Bosch: “I'll get over it.”«I liked this exchange - which is indicative of their entire relationship in this book - because, yes, he's still “same old Bosch”: Direct, confrontational, but honest, and willing to move beyond his prejudice.Billets recognises the old-fashioned cop and is equally direct, sparing him no challenges. She also stands up for him repeatedly. I very quickly took to Billets and greatly enjoyed her character. »“It's Bosch.”“Well, the Michelangelo of murder, the Rodin of homicide.”«Alas, not everything is as good as usual: There's a major twist after more than two thirds of the novel that the reader long sees coming. I was impatient with Bosch and colleagues to realise it and that somewhat marred my enjoyment.Nevertheless, the writing is still very good and there are some very suspenseful parts of the narration. I also enjoyed the reappearance of Eleanor Wish and “that one stop” in Vegas...3.5 stars out of five, rounded up to 4 stars.Blog Facebook Twitter Mastodon Instagram Pinterest Medium Matrix TumblrCeterum censeo Putin esse delendam

Quinto libro della serie con il protagonista detective Harry Bosch che è un personaggio creato da Michael Connelly, comparso per la prima volta nel romanzo del 1992, “La memoria del topo”. È il protagonista di una serie di romanzi, attualmente 15, che sono ambientati nello stesso anno della pubblicazione.

È abbastanza noto tra i suoi colleghi, ha un passato da veterano nel Vietnam e lavora come detective della omicidi alla polizia di Los Angeles. Il suo nome completo gli è stato dato dalla madre in onore dell'omonimo pittore del XV secolo.

In questo quinto episodio vediamo il nostro detective impegnato con il ritrovamento di un cadavere all'interno di una Rolls Royce bianca di un importante e noto produttore cinematografico; la modalità di esecuzione fa pensare al classico regolamento di conti, la così soprannominata nell'ambiente “musica dura”. Sembra infatti dalle prime indagini che l'uomo ucciso sia colluso con gli ambienti della malavita mafiosa nel traffico e riciclo di denaro sporco. Ma, come sempre, Bosch non crederà a quello che tutti pensano che sia e si spingerà fino a Las Vegas, la città del peccato, per cercare la soluzione.

Il libro si legge velocemente ed è estremamente piacevole, la narrazione gioca tra colpi di scena e azioni al cardiopalma e come sempre la storia si muove tra doppi e tripli giochi; entreremo nel complesso sistema di polizia americano, nei suoi giochi di potere e nel suo giocare sporco per garantirsi posizioni sempre più previlegiate tra i suoi membri.

Michael Connelly, ex cronista di nera del Los Angeles Times, conosce profondamente i suoi protagonisti e il campo dove si muovono ed è bravissimo a rendere al lettore quelle sensazioni di “thriller” che i soli grandi scrittori sanno fare. Harry Bosch poi, rimane uno dei personaggi in assoluto più riusciti nel panorama di questo tipo di narrativa.

Buona trama, con colpi di scena piacevoli e molte sorprese, che non annoierà mai il lettore. Consigliato.