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6/10
Libro incentrato sulla censura e, ovviamente, sul totalitarismo. Ma quello che mi lascia riflettere è soprattutto la dinamica della neolingua: come il togliere (riduzione all'osso del numero di parole, applicazione ferrea di regole senza eccezioni, rimozione di sinonimi, ...) porti ad una riduzione di quello che è possibile fare (niente letteratura, il pensiero è limitato dalla lingua).
Proprio perché sono sempre stato un fan della rimozione delle cose superflue e semplificazione massima di qualsiasi sistema, la principale riflessione che mi porto via è che non sempre è adeguato e porta a benefici questa pratica.
Detto ciò, ho trovato il libro un po' troppo lento, con alcune parti molto ripetitive seguite da grossi salti temporali. La storia in sé forse addirittura prevedibile.